Benvenuti nel mondo delle piaghe che mi affliggono personalmente, ovvero come cavolo vestirsi da turista sotto al caldo.
Sono piaghe fatte di quei momenti emozionanti in cui, per esempio, mi trovo sotto i 45 gradi percepiti della Plaza de España di Siviglia, sto imprecando contro il caldo boia, sto colando come un Magnum senza più la gabbia di cioccolato, giro con la combo maglietta-pantaloncino-ciabatta tutta ridotta a straccio, il capello col mollettone del cinese e in 3,2,1 si palesa la giovin infame con l’abito a fiori, il tacchetto, la parrucca in piega e la compostezza della regina madre davanti a una foto del figlio Carlo.
Lei è bella, svolazzante e non suda, nonostante tutti i nonostante.
Mi giro nella maestosità di questa piazza gigante, ricoperta di ceramiche dipinte a mano e dico bella eh, ma il caldo mi smorza il dovuto entusiasmo e… “Gloria, vuoi una foto qui nella piazz…”, brucia all’inferno tu e le foto che sono unammmerda in formato turista esaurita!
Ma non si può vivere così, senza foto ricordo perché siamo vestite sbagliate per via della praticità e del caldo subìto e impennato al livello cesseria.
Cosa posso fare per me stessa e per l’umanità che svampa sotto il sole di Riccione e non solo?
Un piccolo vademecum fatto di esperienze corredato da una gallery parlante, da ripassare prima di fare la valigia e partire.
Prendetemi così, umile e accaldata. Però almeno più sudo, più so di fresco.
Il vestito vince su tutto (o quasi)
Monopezzo, non si deve pensare all’abbinamento, comodo in vita perché non stringe, fresco, femminile, in valigia occupa il giusto e se si è fuori tutto il giorno sarà un look perfetto da mattina a sera.
Con le belle gambe è bello anche corto, la lunghezza media è super pratica anche per le scale di piazza di Spagna, il lungo ok purché non strisci a terra altrimenti è tutto un inciampare – mi fa volare.
> Nota apparentemente dolente: i coscioni che sfregano, ma ho inserito il link per il doveroso ripasso.
Pantaloncini + la roulette russa del pezzo di sopra
Di jeans o di cotone, belli, purché lunghezza e taglio siano giusti e non alla zuava come quelli di mia nonna in Tirolo: pantaloncini da corti ad abbastanza corti; se ci sfregano le cosce rimediamo sempre col link di cui sopra o immoliamoci sulla sacra speranza del camminare poco.
Ma la cosa fondamentale per migliorare l’aspetto turista quindicinale col bagaglio a mano è puntare sul pezzo di sopra, per organizzarci e ruotare il guardaroba possiamo pensare di contestualizzarlo rispetto al luogo e al tipo di gita:
– giro in città con camicia, camicetta, pizzo in sangallo, cotone traforato;
– giro in posto di mare con maglietta a righe, maglietta bianca con scritta rossa, maglietta che ci piace ma carina
– giro in montagna: se è roba hard, w le maglie tecniche e traspiranti sperando di trovare qualcosa di sobrio rispetto al fuxia da action girl livello avanzato; se è roba soft, camicia a quadri, polo in piquet di cotone.
La tuta
Visto che sono anche di moda e dunque c’è assortimento negli shop, questa è un’altra ottima alternativa al vestito; purtroppo la tuta è un capo maledetto che taglia fuori le fedelissime al club della porchetta, ovvero coloro che alla porchetta ci somigliano come la sottoscritta.
Ma non disperiamo, c’è molto altro.
La gonna midi
Ecco un’altra grande soluzione da turista carina: la gonna a mezza lunghezza, pezzo sopra rigorosamente maglietta un po’ aderente.
I pantaloni lunghi
Salvo rivoluzioni meteo a forma di grandine e fulmini o assenza del santo protettore anticiclone, il jeans lungo ad agosto è un po’ un flagello, considerato poi che abbiamo altri 9-10 mesi per poterlo mettere senza pena… fate voi.
Se è pantalone lungo o culotte meglio un cotone leggero, lino, viscosa.
Scarpe e porta-cose
Altra complicazione della vita, la scarpa comoda. Cosa molto soggettiva che in linea di massima per la turista estiva si traduce in sandalo, infradito, ciabatta, zeppa media, tacco medio, slip on, espadrillas, scarpa da ginnastica.
Solitamente la scarpa da ginnastica per un turismo sotto al sole di 8 ore produce dei microclimi avversi all’Asl, ma magari non sudate, odorate di violetta o non vi piace scoprire i piedi. In caso, sappiate che Alexa Chung ha fatto le Superga a ciabatta.
> Da tenere a mente che: tutto il giorno in piedi con una calzatura rasoterra non è il massimo della salute ortopedica.
Per il capitolo porta-cose direi che le borse a mano sono l’anti-turismo, quindi viva la borsa a tracolla (quest’anno ancor più borsa di paglia, chevvelodicoaffà), il marsupio portato in vita o a crossbody e uno zainetto piccolo.
> Da tenere a mente che: meno peso abbiamo addosso e meglio è, quindi materiali leggeri come stoffa, paglia, pelle sottile. Evitare chili di cuoio o plasticona. E assicurarsi che borsa e zaino poggino sulla stoffa e non direttamente sulla pelle delle nostre spalle.